LUOGHI DI INTERESSE - SPAZI VERDI

LUOGHI DI INTERESSE ARCHITETTONICO


Duomo di Salerno
Duomo di Salerno

Duomo di Salerno: la cattedrale rappresenta la potenza normanna e il rinnovamento spirituale e religioso della chiesa del tempo. Rappresenta oggi uno dei più suggestivi e significativi esempi d'architettura medioevale dell'Italia meridionale. Conquistata la città nel 1077 Roberto il Guiscardo in stretta collaborazione con l'Arcivescovo Alfano I, dette inizio ai lavori per la costruzione del tempio dedicato a S.Matteo Evangelista le cui spoglie sono tuttora conservate nella cripta. E' affiancato da un campanile che risuona in tutti i vicoli della città segnando il passare delle ore.

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Teatro Comunale Giuseppe Verdi:
Teatro Comunale Giuseppe Verdi:

Teatro Comunale Giuseppe Verdi: Il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Salerno è un teatro che presenta una struttura lignea dell'ottocento costituita da quattro ordini di palchi ed un loggione. Fu progettato nel 1863 per volontà di Matteo Luciani, primo sindaco della città dopo l'Unità d'Italia. Le decorazioni interne sono state realizzate dai pittori Gaetano e Fortunato d'Agostino che furono affiancati da numerosi artisti salernitani e partenopei. Di particolare pregio è il soffitto,dipinto da Pasquale Di Criscito, che raffigura il musicista Gioacchino Rossini intento a dirigere le sue opere mentre viene ispirato dalle nove muse

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Acquedotto Medioevale Ponte dei Diavoli
Acquedotto Medioevale Ponte dei Diavoli

Acquedotto Medioevale: L'acquedotto medievale di Salerno è stato eretto nel IX secolo con l'obiettivo di approvvigionare d'acqua il monastero di San Benedetto, presso le mura orientali. È costituito da due rami: uno proveniente dalle colline a nord, l'altro dalle alture ad est della città; entrambi si ricongiungevano all'altezza dell'attuale via Arce (che dai loro archi prende il nome), presso uno spigolo delle antiche mura cittadine. In un primo momento rifornirono solo il monastero benedettino, in seguito una diramazione sotterranea permise di rifornire anche il convento della Piantanova, in via Mercanti. Corre in parte su arcate, per le quali venne utilizzato per la prima volta l'arco ogivale. L'acquedotto è stato ribattezzato popolarmente "Ponti del Diavolo" e si raccontava che fosse stato costruito in una sola notte, con l'aiuto dei demoni, dal mago salernitano del XII secolo Pietro Barliario.



Palazzo di città Salerno
Palazzo di città Salerno

Palazzo di Città: il municipio è stato progettato dall'architetto Camillo Guerra durante il ventennio fascista ed è un esempio interessante della cosiddetta architettura di stato del regime. Inaugurato esattamente il 12 aprile 1936 occupa una superficie di circa 5.000 mq per quattro piani d’altezza, con un portico sul fronte principale ed una corte centrale quasi interamente occupata da uno scalone “d’onore” a due rampe che conduceva direttamente nell’appartamento di rappresentanza del Podestà. Lo stile è quello tipico delle più importanti opere realizzate durante il regime fascista. L’ambiente più imponente è il Salone di Ricevimento, dove nel 1944 si riunì il primo Consiglio dei Ministri e il Governo di Unità Nazionale, oggi Salone dei Marmi per il rivestimento in marmi policromi, con mosaici variopinti in oro, rosso e blu, i colori della municipalità salernitana, e lampade opaline che richiamano stilizzazioni di fontane; il tutto sovrastato dal ciclo pittorico dell’artista salernitano Pasquale Avallone.



Palazzo S.Agostino sede Provinciale
Palazzo S.Agostino sede Provinciale

Palazzo S. Agostino: Dall’entrata a Salerno di Giuseppe Garibaldi all’occupazione delle truppe inglesi durante la Seconda guerra mondiale, Palazzo Sant’Agostino, sede attuale dell’Amministrazione Provinciale, ha scandito momenti importanti della storia d’Italia. L’edificio, che affaccia su via Roma e si presenta come un’unica struttura con la chiesa di Sant’Agostino, è nato nel Quattordicesimo secolo come monastero; nel 1309 l’arcivescovo Giovanni De Ruggiero cedette agli Eremitani di Sant’Agostino il suolo necessario ad edificare la Chiesa ed il Convento. Grazie alle donazioni ricevute da notabili salernitani, le dimensioni del monastero crebbero a dismisura. Ma nel 1807, con una legge voluta da Napoleone, il monastero fu soppresso e nel 1811 divenne sede dell’Intendenza, con una sostanziale modifica strutturale dell’edificio. L’ingresso principale fu spostato: dalla strada laterale alla facciata prospiciente il mare e fu deciso di abbattere la cupola e l’abside con connessi altari. Il campanile fu posizionato a destra dell’i ngresso e fu costruita una piazza rettangolare dinanzi al Palazzo per abbellirlo. Nel 1860 irrompe la figura di Giuseppe Garibaldi. Entrato trionfalmente a Salerno, l’Eroe dei due mondi nominò Giovanni Matina Governatore della Provincia di Salerno. Da quel momento la Prefettura trovò la sua collazione al primo piano delle struttura. Nel corso degli anni l’edificio ha subito tanti cambiamenti. Nel 1928 si decise di costruire il terzo piano ad esclusivo uso della Provincia. I precedenti due piani rimasero sempre destinati alla Prefettura. La Torre dell’Orologio fu spostata all’angolo tra via Duomo e via Roma. La stessa facciata subì modifiche, con l’inserimento di due colonne. A causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, l’Amministrazione Provinciale si spostò a Cava.



Castel Terracena
Castel Terracena

Castel Terracena: dopo il 1076, data della conquista normanna di Salerno, il Castello Terracena fu fatto costruire da Roberto il Guiscardo duca normanno che si era impossessato della città dopo un lungo assedio. Sorgeva a ridosso delle mura orientali della città, sulla sommità di un’altura. La scelta del luogo fu certamente dettata da esigenze di sicurezza militare, ma anche dalla presenza, nelle immediate vicinanze, della cattedrale, voluta dallo stesso Roberto per sancire l’accordo faticosamente raggiunto con il potere religioso e, nello stesso tempo, per erigere un fastoso monumento alla grandezza della nuova dinastia regnante. E' ancora visibile la decorazione su una terza facciata appartenerne evidentemente ad un’altra torre oggi collegata alla prima da due cavalcavia. Il festoso effetto cromatico è accentuato dall’uso, tipico nel XI-XII secolo in Campania di elementi ceramici a scopo ornamentale come i fondi di catini ceramici al centro dei rosoni. La fascia verticale è formata da un motivo che potrebbe essere stato suggerito dal profilo di una alabarda ripetuto specularmente o, forse, da un elemento decorativo di origine moresca salvo che, come siamo propensi a credere, non si debba vedere in esso una interpretazione stilizzata del loto lanceolato di tradizione islamica.



Palazzo Fruscione
Palazzo Fruscione

Palazzo Fruscione: occupa un posto di primissimo piano tra gli edifici del Centro Storico di Salerno. Strettamente collegato alla vicinissima San Pietro A Corte il Palazzo fu iniziato nel Duecento, parzialmente sopra delle fondamenta di una costruzione termale di epoca tardo-romana. Ha una facciata frontale stupenda con archi e volte in stile longobardo-normanno. Sotto un arco laterale vi sono resti delle mura longobarde di Salerno e della reggia di Arechi II. Fondamentali per ricostruire la genesi del palazzo sono gli atti notarili del tempo.  In alcuni casi, come accaduto con il De Renzi, si profila un collegamento con la vicina reggia di Arechi, oppure, come nel caso di De Angelis, si parla di una cronologia che porta al dodicesimo-tredicesimo secolo. Studi successivi di Rosi e Guranino hanno consentito di risalire a documenti di età moderna, che hanno permesso di individuare diverse fasi costruttive dell’edificio. Tra questi il più interessante è uno contenente la descrizione dell’e difico nel 1738, quando fu ceduto in enfiteusi a Bartolomeo Longo dal Capitolo della Cattedrale, a quale lo aveva lasciato in eredità il canonico Francesco Inglese. Emerge che non si trattava di un palazzo di civile abitazione, ma una specie di albergo che viene indicato come "casa di alloggiamento". Si spiegano così le innumerevoli stalle che vengono indicate al piano terra. 



Palazzo Copeta
Palazzo Copeta

Palazzo Copeta: Palazzo Copeta sorge su via Trotula de' Ruggiero, nella parte storica longobarda della città denominata Planum Montis. La famiglia che lo abitava non aveva origini nobili, ma uno dei membri era stato vescovo come si evince dallo stemma affrescato sulla volta dell'androne. Fu una delle ultime sedi della Scuola medica salernitana, che fu chiusa da Gioacchino Murat nel 1811. Ha subito recentemete un intervento di ristrutturazione.



Palazzo Copeta
Palazzo Copeta

Palazzo Genovese: ristrutturato nel 1744 su volontà del barone Matteo Genovese, il palazzo domina piazza Largo Campo di Salerno antica sede del mercato delle erbe nel periodo del Medioevo. Oggi è adibito per mostre, esposizioni e piccole rappresentazioni teatrali



Palazzo Barone
Palazzo Barone

Palazzo Barone: è un palazzo di Salerno, situato in via Indipendenza. Nei giorni di Salerno Capitale l'edificio fu la sede del Ministero degli Esteri. Barone erano una nobile famiglia di notai e uomini di legge, la loro presenza nel salernitano è attestata sin dall'alto medioevo nella valle dell'Irno dove è documentato il possesso di feudi in Baronissi e Salerno. Negli anni trenta del Novecento, Antonio Barone, facoltoso imprenditore e colto letterato, caratterizzò il paesaggio urbano con la costruzione di un'eccentrica Villa sulla via Benedetto Croce.